Friday 30 March 2012

mmpsuf - "Retina" - (Sutemos 031)

"Music is visible. Together with other objects of the outside world, it reaches the light- and beauty-sensitive cells, and surges its way to the mind. The mind, this light- and beauty-sensitive system, is always waiting. I say I don't believe in Gods, but I think I can hear them. In the crowds, in your pain and in this music inside us. I say I don't believe in Gods, but when they want us to meet them, they're screaming so loud trying to remind us the fog we are in. We are the light - and beauty-sensitive system, we are the sensitive network: Gods' retina. mmpsuf album *Retina* is dedicated to beauty. No mater how sad."


E così, all'improvviso, dal prato verde delle netlabels, nei primi giorni di una precoce e calda primavera, ecco spuntare un altro splendido fiore: "Retina". mmpsuf (Vilnius, Lituania), sono gli autori di questo ottimo Ep. Un duo formato da Eglė Sirvydytė (voce, piano, basso) e Aivaras Ruzgas (elettronica varia). Ad un anno dal loro primo Ep, "Expeditors", uscito all'inizio del 2011 e scaricabile gratuitamente dal loro sito, ecco qua un altro piccolo gioiello. Sarà la voce incantevole di Eglė, sarà l'uso "profondo" e consapevole dell'elettronica, sarà quel che sarà, ma questi brani hanno qualcosa di spirituale, un passaggio al prossimo livello, quello situato nelle vicinanze del divino (se a divino diamo il significato di altissimo, eccellente, perfetto). "Retina" prende forma lentamente, con un'assimilazione graduale. E gioca rischiando, aprendosi con "The beauty", forse il brano più cupo qui presente, buio e angoscioso, sicuramente di non facile apprezzamento per tutti i palati. Con una cassa cavernosa ed un reverse insistente. La pianta cresce, ed in un oscurità ancora accentuata iniziano a spuntare i primi germogli con "The sailors", con ritmiche elettroniche che rimandano a Bjork e a sapori trip-hop primordiali (Portishead?). E quando sopraggiunge "God's Retina" si entra nell'atmosfera semi-religiosa di cui accennavo. Cori ipnotizzanti su ritmiche sincopate, la voce di Eglė che accarezza pelle e cuore, ultraterreno capolavoro di questo EP. Il custode del Paradiso ha oramai aperto le sue porte e con "The winds" si sale abbandonando il proprio corpo con improvvisi sprofondamenti nell'immaterialità (con tanto di trombe ad accoglierci). Eccoci arrivati..."The rooms" ci attende, c'è chi si siede a gambe incrociate respirando profondamente, chi accenna un imbarazzato inchino, chi chiude gli occhi delicatamente accecato di fronte a questa bianca e pura intimità. "Retina" è dedicato alla bellezza..."Retina" è bellezza musicale.


mmpsuf
Title: Retina
Artist: mmpsuf
Label: Sutemos
Style: Electronic/Acoustic/Experimental
Date: March 18, 2012

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mmpsuf - "God's Retina"
mmpsuf - "The winds"

OTHER REVIEWS:
Muzik Dizcovery (GB) - Esprits Critiques (FR) - Pensieri e Motivi (IT) Projecto Cellophane (PT) Netlabelism


mmpsuf live (Eglė Sirvydytė): The Rooms from mmpsuf on Vimeo.

Tuesday 27 March 2012

Medo's Little Trap - "Medicine Sound" - (La bèl netlabel 014)

"A medicine sound against humanity that screams and shouts. A small work which is like a whisper, re-discovering the basic things to say. A delicate work, between electro-pop, acoustic ballads and symphonic bewilderment."

Già uscito come singolo per Bad Panda Records all'inizio del 2011, "Medicine Sound" viene rilasciato sotto la nuova veste di EP per La bèl netlabel. Nell'attesa di pubblicare un album intero, Medo's Little Trap, il collettivo nato nel 2010 nelle vicinanze di Roma con a capo il talentuoso Domenico Mannelli, ha deciso di far uscire in via preliminare questo delizioso EP di 4 brani. Pop raffinato, delicate melodie sussurrate che prendono  gravità nel cervello con lieve inconsapevolezza. Come nella title track, un raro esempio di pop-song di classe, dove sembra che ogni nota di ogni strumento sia stata posata al posto giusto, senza sbavature o eccessi. Fotografia ad alta risoluzione di perfezione pop. Un EP ideale per le mezze stagioni. Possono venire in mente alcuni autori di gemme pop, tra cui Steely Dan, Prefab Sprout e molti altri. Una scrittura originale, come in "Come back home", brano che nell'arco dei suoi 5 minuti scarsi sa assumere diverse forme tra arpeggi di chitarra, spazzole, sane vibrazioni di contrabbasso ed educati cori femminili. Unico accenno al rock, elencato "stranamente" nei tag dell'etichetta, lo si può trovare in "The Mad & the Saint", brano terzinato in cui un solo di chitarra centrale trasporta lentamente verso un finale coinvolgente. Chiude in bellezza "Lake". Sonorità quasi "new age" accompagnate da un prodigioso arrangiamento d'archi. E anche durante l'ascolto di questo EP mi viene da pormi la stessa domanda che mi sono fatto per l'eccellente "England without rain" di Talk Less, Say More. Perchè simili album devono rimanere confinati dentro al circuito netlabels? Queste sono pop-songs che possono e devono girare il mondo ma che purtroppo rimarranno dentro al cerchio in cui sono state lasciate. E' forse ora che le netlabels incomincino a guardare oltre?


Title: Medicine Sound
Style: Minimalist Pop Rock/Acoustic
Date: March 17, 2012

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OTHER REVIEWS:
tonmagnet (DE)





Saturday 24 March 2012

Missqulater - "Determined" - (Section 27 093)

Ricordo Missqulater (Kirze Keyday) dai tempi dello Space (sembrano passati decenni ma sono solo trascorsi solo un paio d'anni dal declino irreversibile di un social network che poteva evolversi sicuramente in miglior modo). Musicista giapponese iperattivo nato in U.K. ma residente in Giappone già dalla tenera età. Numerosi lavori scaricabili gratuitamente in rete rilasciati da svariate netlabels (Tres Catorce Netlabel, Kirapica,Karakasa Music, zanderhythm etc...qui la lista). "Determined" contiene tre tracce originali più quattro remix di "Missing Ya Dream". Ritmiche elettroniche in primo piano, tese e rigide, spesso accerchiate da tastiere con riverberi gonfi (con suoni eightes), filtri e bassi elettronici schizzati che vanno ad imbastire brani che nella loro "disperazione" ritmica lasciano comunque respiro a larghe melodie. Ed è forse questo che differenzia "Determined" da altre produzioni elettroniche di questo tipo. "Missing Ya Dream" nella sua versione originale suona quasi Depeche Mode, mentre nel remix di Nonimx riprende attualità glitch tra casse profonde in 4/4 e stropicci rumorosi. Ma è in "Dropping Tobacco" che esplode tutta la tensione emotiva di Missqulater...una festa con fuochi artificiali elettro-ritmici. Tastiere che riportano ai Van Halen di "Jump"( con un po' di fantasia) e rullanti esagitati in un continuo botta e risposta sui sedicesimi con doppie casse irrequiete. Un gran party elettronico tra 8bit-techno-drum'n'bass e quant'altro. E un brindisi all'instancabile Missqulater...

Title: Determined
Artist: Missqulater
Label: Section 27
Style: IDM, Braindance, Breakbeat, Electronica
Date: March 19, 2012




Tuesday 20 March 2012

Lovely Socialite Mrs. Thomas W. Phipps - "Brachiosaurus Boogie Single" (Mine All Mine Records 218)


"Lovely Socialite Mrs. Thomas W. Phipps is one of Madison’s tightest new jazz bands, focusing on heavy rocks balanced with plenty of experimental moments. As the band gears up for the release of their upcoming album, Lovely Socialite Registers Her Delight, they’ve decided to give away one of their coolest tracks for free.  Also included is an alternate take of Rock it, Science from the band’s recording sessions."


Nome curioso per questa band proveniente da Madison (Wisconsin), città d'origine anche dell'ottima netlabel Mine All Mine Records, più di una volta recensita su questo blog con pregevoli release quali Evenings, bell monks ed eskimeaux. Una band che raggruppa con disinvoltura diverse influenze, dal jazz-rock a ritmiche hip-hop con un'attitudine molto impro-free. "Brachiosaurus Boogie Single" mi cattura sin dal primo ascolto con quell'intro di contrabbasso sporco e carnale mischiato a cori e a battiti di mani. Uno dei più bei groove ascoltati ultimamente, tra Blues Brothers, Red Hot Chili Peppers dei tempi migliori e quant'altro. Il tutto reso originale soprattutto dall'uso di svariati strumenti quali trombone, cello e tastiere vintage che si passano il testimone in assoli sempre intriganti e seducenti (quello del cello a mio parere superbo). La giusta riverberazione a creare un effetto live (pub e birra) irresistibile in un crescendo teso ed esplosivo. Il secondo brano, "Rock it, Science", risente più di influenze jazz-rock...mi tornano in mente Brand-X...un'improvvisazione free/psyco in cui si possono chiudere gli occhi lasciandosi trasportare spensieratamente tra le sonorità avvolgenti di questa super-band americana che sa aggiornare a suo modo un genere forse un po' dimenticato, ma che ha donato innumerevoli capolavori nel passato ed ha influenzato positivamente tutta la musica odierna. Lovely Socialite Mrs. Thomas W. Phipps, per la produzione del loro futuro album, si appoggiano a Kickstarter , l'interessante piattaforma che contribuisce a sviluppare progetti creativi chiedendo un piccolo aiuto economico dei fan, ricambiati successivamente con l'invio di copie digitali o fisiche del lavoro ultimato da parte della band. Un'ottima idea che sta riscuotendo sempre più successo nel mondo indie.


Lovely Socialite Mrs. Thomas W. Phipps



Style: Jazz-Rock/Blues/Jurassic-Jazz
Date: March 13, 2012 








Thursday 15 March 2012

The Plastic Jazz Orchestra - "39°" (Headphonica 096)


The Plastic Jazz Orchestra was formed by Bernd Burnson in late 2006 as an ensemble electronique for modern music. Tragically Bernd Burnson passed away in summer 2007 and left behind a bunch of young people determined to create something completely different, something new in terms of musical expression. So the tracks from ’39°’ by The Plastic Jazz Orchestra had never been compositions in their origins but handcrafted pieces of what we call music.


Sin dai primi suoni di "33 cent", primo brano di "39°" della Plastic Jazz Orchestra, capisco che questo è un grande album. Elettronica a cinque stelle, un'impressionante cura per ogni particolare  e l'inconsueta capacità di donare una continua e diversificata progressione ritmica e strutturale ad ogni traccia, evitando banali ripetizioni. "Mosaic" è electro-groove al 100%, una cadenza sui quarti secca e precisa, un'elettro-marcia che mi fa dondolare la testa avanti e indietro come un'anatra meccanica di un Luna-Park situato a pochi isolati dalla casa di Philip K. Dick. "Steps, Stairs, Mountains and Valley" è una soluzione condensata di jazz rovesciata in un frullatore elettronico...sono completamente ammaliato dalla bravura e dalla destrezza elettronica della Plastic Jazz Orchestra. Un'eccezionale capacità nel miscelare influenze e generi, dal jazz al drum'n'bass, dal funk ad un'elettronica mitteleuropea reinventata, fino ad arrivare ad uno spettacolare shuffle (Bye Bye Altay) fra Steely Dan, Gershwin e presente prossimo. Il massimo dei voti alla ricerca dei suoni e all'inventiva delle soluzioni ritmiche ("C'mon Kids" ne è l'esemplare perfetto). Nota di merito alla netlabel Headphonica (questa volta associata con 2419 record label), che a poche settimane dall'ottimo "Exit site" di ABC100, ritorna con questo altro grande album e che sembra aver fotografato con nitidezza lo stato attuale dell'elettronica. Per donazioni o per l'acquisto del Cd a tiratura limitata visitare la pagina Bandcamp della Plastic Jazz Orchestra.


The Plastic Jazz Orchestra
Title: 39°
Artist: The Plastic Jazz Orchestra
Label: Headphonica/2419 Record Label
Style: Electronic/NoJazz/Sample
Date: 12 March 2012


33 Cent
Steps, Stairs, Mountains and Valleys
Bye Bye Altai

OTHER REVIEWS:
Musica Selection (AR)
tonmagnet (DE)




mosaic from deckkraft on Vimeo.

Monday 12 March 2012

Arcade Island - "Spring EP" (Clinical Archives 492)

A blending of Electronica and Rock, the album is a collection of works from the past few months. Lots of ambient synths and guitars, big drums with rock bass lines, and with catchy vocals and accessible lyrics ranging from alien abduction to unrequited love.
Arcade Island started in 2006 in Pennsylvania out of curiosity by Alex Bew, a 21-year-old self-proclaimed nerd with "too much time on his hands". "I don't like making music in just one genre, and I don't like people telling me what to do, so I'll make whatever kind of music I want. Not even Abraham Lincoln can stop me. Although he could probably do a good job of it with his vampire skills and all."

Avevo inizialmente un po' sottovalutato questo ottimo "Spring EP" di Arcade Island (Alex Bew,
New Cumberland, Pennsylvania). In un primo momento mi sembravano sonorità già sentite, un rock made in U.S.A lievemente riciclato... ma in seguito a qualche ascolto più attento e liberato da sterili pregiudizi, l'energia del giovane ragazzo americano (che mi fa la lingua dalla copertina dell'album) mi ha rapito...facendomi alzare più di una volta il volume dell'autoradio durante i miei brevi percorsi quotidiani. La potenza sprigionata dall'intro del ritornello di "Refugee", prima traccia dell'EP, mi fa sobbalzare ancora ora da questa morbida sedia. E la melodia (neanche troppo originale) sta facendo il girotondo del mio cervello da diverse ore. Un electro-drumming dal respiro eightes, con quei rullanti ultra-riverberati, suoni delle tastiere vintage, moog bass obesi. Un giovane maghetto dalle accattivanti melodie e dalla voce cristallina. Ogni secondo è un collegamento ad un punto indefinito del passato, piccoli flashback interrotti da una forza magnetica incomprensibile. Eccellente scrittura, con arrangiamenti che donano diverse tinte alle strutture dei brani. L'espressione e lo stile un po' strafottente del giovane Alex, me lo rendono ancora più simpatico dopo la visione del giocoso video di "Travelers". Nella sua pagina Bandcamp si può trovare anche un altro album, "You'll Never Take Me Alive", pubblicato nel Luglio 2011 e diversi singoli in free-download. L'ennesima rispettabile release firmata Clinical Archives.

Arcade Island
Title: Spring EP
Artist: Arcade Island (site)
Style: Alternative/Electronic/Melodic/Rock
Date: 05 March 2012



Refugee by Arcade Island


Saturday 10 March 2012

Gobi Bear - "LP EP" (MiMi 189)

"12 temas agradáveis de ouvir, de um cantor escondido atrás da barba, que nos canta versos que exaltavam a sua vida e as suas melodias polvilhadas de inúmeros instrumentos. As harmonias são simples, mas não óbvias.
No final, o que fica são pouco mais de 20 minutos de música que passam como uma brisas leve de final de tarde.
Enfim, uma grande canção sempre será uma grande canção, e "LP EP" está cheio delas."


Devo ammettere che ultimamente si è risvegliata la mia anima folk e tra gli innumerevoli download giornalieri, tra montagne di elettronica inanimata, ambient senza volto e rock cotto e stracotto ecco comparire questo "LP EP" di Gobi Bear, alias Diogo Alves Pinto, giovane musicista di Guimarães (Portogallo). Un album registrato in una settimana nel Dicembre 2011 con André Abrantes presso la Scuola delle Arti dell'Università Cattolica di Porto, rispettando il quasi sempre efficace "buona la prima". Dodici tracce sussurrate, accompagnate unicamente da una chitarra acustica (e sporadicamente da qualche altro piccolo strumento). Apprezzo il contrasto che si crea tra la voce, che a volte sembra un leggero soffio di vento, e le chitarra, che dietro ad una mansueta "acusticità" nasconde una tensione ed un'irrequietezza sottili. Piccole storie per poco più di venti minuti di musica piacevolmente innocui. Rilasciato da MiMi Records, netlabel che dal 2003 (dopo un concerto organizzato dall'ambasciata giapponese in Portogallo), mira a promuovere musicisti provenienti da queste due nazioni.

Gobi Bear


Title: LP EP
Artist: Gobi Bear
Label: MiMi
Style: Indie/Folk
Gobi Bear - "Wooden Toys"
Gobi Bear - "Emily"




Monday 5 March 2012

Nicolas Falcon - "lo-fi sty" ( Music Releaser Campaign)

Circa un anno fa scrissi dell'ottimo album omonimo di Nicolas Falcon rilasciato da aaahh records. Ed ora eccolo ritornare, (dopo la sua notevole presenza nella "Denmaaahhrk Compilation") con questo crepuscolare "lo-fi sty". Distribuito da Settembre 2011 a pagamento sulla pagina Bandcamp di Nicolas, è ora presente in una nuova campagna firmata Music Releaser, sito di cui ho già parlato a proposito dell'eccellente "Three live songs in Lausanne" di Bryyn. Sito che sfrutta l'efficacia della condivisione dei social network per rendere scaricabile gratuitamente dopo un determinato obiettivo la musica proposta. Le canzoni di Falcon sono confidenziali, semplici e tiepide...se si chiudono gli occhi sembra che sia seduto vicino a te e che ti chieda gentilmente di ascoltare il suo ultimo pezzo...sfila il plettro dal taschino, qualche secondo per accordare la chitarra e via, tra un rockabilly appena accennato, un country/folk "europeizzato", slide guitar e leggeri battiti di mani. Sarà il timbro vocale che mi rimanda al Paul McCartney dei momenti più pacati, sarà questo atteggiamento un po' timido e da "me ne sto al di fuori di tutto" o i testi un po' bizzarri...sarà che a volte ascoltare una bella voce e una chitarra è molto meglio di qualsiasi altra cosa.


Title: lo-fi sty (Music Releaser Page)
Artist: Nicolas Falcon
Style: Acoustic/Folk/Gypsy/Indie/
Date: 01 March 2012


Saturday 3 March 2012

Talk Less, Say More - "England without rain" (Records On Ribs 037)


"37 minutes of postmodern pop perfection. England Without Rain bursts with vitality, oozing with surreal mirages and sultry pleasures, yearning for the release of a storm. Joy, sadness and frustration embodied in shimmering guzheng, exuberant synths, thumping Kompakt beats and Fleetwood Mac guitar duels."

Non posso che condividere la presentazione che Records On Ribs dà di questo straordinario album: 37 minuti di perfezione pop post-moderna. Di questo si tratta. Un riassunto di tutte le puntate precedenti, passando da Fleetwood Mac, Human League, Heaven 17 ed electro-pop nord-europeo degli ultimi due decenni (musicalmente parlando), aggiungendoci un tocco molto personale al tutto e strizzando continuamente l'occhio ad alcune sonorità indiane. Un uso dell'elettronica intelligente, armonizzazioni vocali impeccabili con un gioco ad incastri raffinato. Ritmiche vivaci con stop and go frequenti che donano vitalità e freschezza all'intero lavoro. Un album simile dovrebbe e potrebbe scalare le charts mondiali...perchè no? L'apertura centrale di "Glockenspiel" mi provoca brividi che raramente si manifestano. Talk Less, Say More (Matthew Jennings) giunge al sesto album con la netlabel inglese Records On Ribs dimostrando una maturità in materia musicale invidiabile. Un'ottima cura dei suoni, una concezione del groove ammirevole ed un metodo di scrittura frizzante e brioso. "Black eyes" è brilliant-pop al 100%. E mi chiedo perchè a volte album simili rimangono confinati dentro al circuito web-netlabels-creative commons music. Dovrebbero uscire per strada, suonare nelle radio, alle feste , nei cellulari dei ragazzini intasati di musica inutile. Saranno in grado un giorno le netlabels di creare successi planetari uscendo dal loro circolo dando fama e notorietà agli artisti coinvolti? Nell'attesa di una risposta mi godo questo piccolo capolavoro pop: "England without rain".

Talk Less,Say More


Style: Post Modern Pop
Date: 26 february 2012





I Feel Like Making A Record by Records On Ribs
England Without Rain by Records On Ribs
Glockenspiel by Records On Ribs